La riforma dell’ordinamento penitenziario non è stata approvata. Hanno vinto soprattutto quei magistrati che hanno detto e fatto di tutto per bloccare la riforma nel nome della lotta alla mafia
La riforma dell’ordinamento penitenziario non è stata approvata. Hanno vinto soprattutto quei magistrati che hanno detto e fatto di tutto per bloccare la riforma nel nome della lotta alla mafia
Carcere. Con il varo dei decreti delegati si è concluso un percorso iniziato nel 2013. Ma c’è ancora molto da fare
In 17 anni quasi mille detenuti si sono tolti la vita dietro le sbarre. È un tema che porta pochi voti, difficilmente entrerà in campagna elettorale, ma la situazione delle carceri è sempre più difficile
«A quarantadue anni dalla legge penitenziaria è finalmente arrivato il momento di avere regole ad hoc per i ragazzi e le ragazze detenuti nei 17 Istituti penali a loro dedicati. Regole che mettano al centro prioritarie esigenze di tipo educativo, che tolgano tutti i paletti
Sono passati quasi cinque anni da quando l’Italia fu condannata dalla Corte europea dei diritti umani nel caso Torreggiani con una sentenza che ci ha fatto vergognare davanti all’Europa intera
Roma. Due agenti penitenziari rinviati a giudizio per sette minuti di ritardo nel controllo di un detenuto «illegale»
Nonostante tutto, questo scorcio finale di legislatura potrebbe riservare una sorpresa positiva. Tutto è nelle mani del ministro Orlando e del premier Gentiloni
Le norme in carcere vengono tradotte in ordini di servizio che disciplinano, in senso letterale, la vita dentro. Dagli ordini di servizio trasuda la cultura giuridica e umanistica degli operatori penitenziari
L’Università Roma Tre organizza un corso di studi nel braccio femminile di Rebibbia. Nel penitenziario romano Erri De Luca e Piero Pelù hanno presentato il film «Tu non c’eri»
Un convegno promosso da Antigone per fare il punto sulla riforma dell'ordinamento penitenziario dopo il grande lavoro degli Stati generali