LiberAzioni a Torino: arti dentro e fuori dal carcere
LiberAzioni. Lanciato a Torino il primo Festival nazionale di cinema, fotografia e scrittura per detenuti e liberi cittadini
È un irripetibile occasione per unire con le proprie sezioni di concorso e attraverso il lavoro delle giurie, detenuti e liberi cittadini residenti in Italia. LiberAzioni – l’arte dei giovani tra carcere quartiere – ricorda una nota – ha vinto il bando nazionale Sillumina – Sezione Periferie, promosso dalla Siae e dal ministero dei Beni culturali. In merito al progetto Lorenza Bravetta, consigliere del ministro Franceschini e membro della giuria del concorso fotografico, ha sottolineato come accanto alla valorizzazione degli under 35 in vari ambiti disciplinari LIberAzioni «aggiunge un ulteriore elemento: l’attenzione al mondo del carcere e alla creazione di un dialogo tra detenuti e non», Bravetta si è detta anche convinta che la fotografia «sia prima di tutto un linguaggio, efficace strumento di espressione, comunicazione e inclusione e che, se condotta nel modo adeguato, la narrazione per immagini possa abbattere barriere sociali e culturali, aprendo a nuove opportunità e forme di sviluppo democratico».
Tre i bandi lanciati (in allegato i testi) dedicati rispettivamente a cinema, fotografia e scrittura (quest’ultimo riservato esclusivamente ai detenuti degli Istituti penitenziari italiani). Le opere vincitrici riceveranno premi in denaro pe un ammontare complessivo di 7.500 euro.
La call per partecipare ai laboratori propedeutici gratuiti si è aperta il 31 maggio. Pensati espressamente per gli under 35 i laboratori sono alla base dell’organizzazione partecipata su cui si fonda LiberAzioni e nascono per coinvolgere attivamente la cittadinanza giovanile all’interno dell’arco progettuale, durante il periodo di apertura dei bandi, durante e dopo il festival, per attivare l’osmosi, a livello di dialogo e azioni, tra l’interno e l’esterno del carcere. In particolare le Call per due laboratori: quello per operatori culturali e quello video e si chiuderanno il 14 giugno.
«La scelta di far ricadere su un territorio specifico queste iniziative è dettata dall’esigenza di inserirsi all’interno di un tessuto sociale complesso, come è quello delle Vallette, quartiere nel quale è necessario stimolare e valorizzare le competenze progettuali dei giovani proprio per la presenza controversa della Casa Circondariale “Lorusso e Cutugno”, presenza alla quale si intende dare nuovo significato attraverso iniziative culturali mirate e sviluppare attitudini inclusive, dall’interno come dall’esterno del carcere», hanno dichiarato gli ideatori del progetto coordinato dall’Associazione Museo Nazionale del Cinema in partenariato con Stalker Teatro – Officine Caos, Casa di Quartiere Vallette, Antigone Piemonte, Videocommunity, EtaBeta, SaperePlurale e la collaborazione della Casa Circondariale “Lorusso e Cutugno” di Torino, Comune di Saluzzo, Museo della Memoria Carceraria di Saluzzo, SocietàINformazione, FluxLab, PubCoder, ManaManà e Witty Kiwi. Il progetto ha il patrocinio di Regione Piemonte, Città di Torino e Circoscrizione 5 della Città di Torino.
Gli altri due laboratori son il Laboratorio di impaginazione e grafica in cui saranno coinvolti cinque giovani detenuti della casa circondariale Lorusso Cotugno e quello teatrale che si volgerà dopo l’estate tra settembre e dicembre e vedrà il coinvolgimento di un massimo di trenta detenute, le iscrizioni sono comunque aperte anche a giovani liberi under 35 che vogliano fare un’esperienza formativa in carcere.
Per informazioni e per iscriversi ai laboratori si deve scrivere a liberazioni.torino@gmail.com, specificando a quale laboratorio si vuol partecipare. Il progetto ha anche una pagina Facebook