Teatro in carcere: grandi numeri per la quinta Giornata Nazionale
Registrati 102 eventi fuori e dentro le mura, con il coinvolgimento di 56 istituti, 2 Rems, 16 regioni italiane e 58 tra università, scuole, Uepe, teatri ed enti locali
Migliaia i cittadini che hanno partecipato. Vito Minoia: “L’esperienza continua a crescere ma a un lavoro di qualità non corrisponde sempre una maggiore attenzione in termini di sostegno”
ROMA – Sedici regioni italiane coinvolte, 102 eventi e iniziative promossi fuori e dentro il carcere, con 56 istituti penitenziari e 2 Rems a ospitare gli spettacoli e con la partecipazione di 58 tra università, istituzioni scolastiche, Uffici di esecuzione penale esterna, teatri, enti locali. E migliaia di cittadini impegnati in attività mirate a favorire il reinserimento sociale delle persone recluse attraverso iniziative che producono un sensibile abbassamento del rischio di recidiva.
Si consolida, di anno in anno, l’esperienza dei palcoscenici ‘rinchiusi’: lo dicono i numeri della Quinta Giornata Nazionale del Teatro in Carcere, promossa dal Coordinamento Nazionale Teatro in Carcere, d’intesa con il Ministero della Giustizia – Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria. Un evento che, dal 2014, si svolge in concomitanza con il World Theatre Day (Giornata Mondiale del Teatro), giunto quest’anno alla 56 edizione, promosso dall’Iti Worldwide-Unesco (International Theatre Institute) e dal Centro italiano dell’Iti con la collaborazione della Rivista europea “Catarsi-Teatri delle diversità” e dell’Associazione Nazionale dei Critici di Teatro.
FAVOLA BELLA – Voci Erranti – Casa di reclusione di Saluzzo – Foto Francesco Galli |
L’edizione 2018 della V Giornata Nazionale ha visto una diffusione su tutto il territorio nazionale con unnuovo record di partecipazione da nord a sud: un esito positivo che “conferma – si legge in una nota – la proficua e importante collaborazione tra il Ministero della Giustizia Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria e il Coordinamento Nazionale di Teatro in Carcere, frutto del Protocollo d’Intesa sottoscritto nel 2013 e rinnovato nel 2016 con la partecipazione dell’Università RomaTre, integrato nel 2017 con un’Appendice operativa al Protocollo d’Intesa che ha registrato l’adesione anche da parte del Dipartimento della Giustizia Minorile e di Comunità”.
“Il successo dell’iniziativa – commenta il presidente del Coordinamento nazionale, Vito Minoia -, riconosciuta come buona pratica a livello internazionale (il presidente è stato recentemente invitato a relazionare sull’argomento a Segovia al 35mo Congresso dell’Istituto internazionale del Teatro dell’Unesco n.d.r.) sta nell’incessante lavoro di promozione di un qualitativamente alto intervento teatrale e culturale nelle carceri italiane che abbassa sensibilmente le soglie della recidiva. Abbiamo registrato parallelamente anche un incremento delle adesioni al Coordinamento Nazionale di Teatro in Carcere che attualmente conta sulla partecipazioni di 51 esperienze aderenti da 15 Regioni italiane e ci avviamo ad organizzare la Quinta Rassegna ‘Destini Incrociati’, il momento più alto di confronto del teatro in carcere italiano, un’eccellenza oggi resa visibile sul nostro sito (www.teatrocarcere.it) anche dalle belle immagini del documentario di Maria Celeste Taliani sull’ultima edizione dell’evento organizzato a novembre 2017 a Roma. Un Progetto di cooperazione, il nostro, che coordina e consorzia delle forze cercando di dare dignità a un sistema di teatro con finalità etiche ed estetiche allo stesso tempo e che si fa segno tangibile di un positivo cambiamento nell’universo penitenziario e in quello teatrale. Purtroppo a un lavoro di qualità non corrisponde sempre una maggiore attenzione in termini di sostegno: continuiamo ad assistere, in alcuni territori in particolare, alla fragilità di esperienze significative che ogni anno devono fare i conti con problemi di sopravvivenza e permangono a rischio di chiusura”. (Teresa Valiani)
Fonte: Redattore Sociale