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Spes contra spem. A Torino si è discusso di ergastolo ostativo

Proiettato a Palazzo Lascaris il film "Spes contra spem" sull'ergastolo ostativo. E' seguito un dibattito alla presenza di numerosi studenti

“Il carcere è come una malattia e, come tutte le malattie, è difficile da raccontare a chi non l’ha vissuta”.

Il garante regionale dei detenuti Bruno Mellano ha accolto gli studenti della Facoltà di Giurisprudenza di Torino che hanno assistito – venerdì 10 marzo nell’Aula consiliare di Palazzo Lascaris – alla proiezione del docufilm “Spes contra spem – Liberi dentro” di Ambrogio Crespi, frutto del dialogo e della riflessione comune di detenuti e operatori penitenziari della Casa di reclusione di Opera (Mi).

L’iniziativa, organizzata dall’Ufficio del garante regionale per i detenuti in collaborazione con il dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Torino, è stata aperta dai saluti del presidente e della vicepresidente dell’Assemblea regionale Mauro Laus, che presiede anche il Comitato regionale per i diritti umani, e Daniela Ruffino.

“Non esiste Costituzione, in nessuna parte del mondo, che non preveda che della libertà si possa essere privati per ragioni serie, previste dalle leggi e con la garanzia che i diritti individuali siano rispettati – ha sottolineato Laus -. Ma non può esistere nessuna Costituzione, nessuna legge, in nessuna parte del mondo, che possa prevedere che una donna o un uomo possano essere privati della loro dignità. Questo è il cuore della questione dei diritti umani da cui tutti i passi successivi dipendono: alzare una barriera a difesa della dignità della persona che non possa essere violata, nemmeno quando si pone a tutela del più spietato dei malviventi”.

“Incontri come quello di oggi – ha evidenziato Ruffino – rappresentano un’occasione importante per immergersi in una realtà sconosciuta ai più come è quella del carcere e acquisirne una percezione più autentica e meno legata a stereotipi”.

Moderati da Mellano, sono intervenuti Claudio Sarzotti, ordinario di Filosofia del diritto all’Università di Torino e presidente di Antigone Piemonte, Rita Bernardini, Sergio d’Elia e Sergio Segio rispettivamente presidente, segretario e membro del direttivo dell’Associazione Nessuno tocchi Caino per evidenziare la necessità di un carcere autenticamente rieducativo e capace di offrire possibilità di riscatto e inserimento anche e soprattutto ai 1.277 condannati all’ergastolo ostativo.

Prodotto da Nessuno tocchi Caino e Indexway e presentato con successo alla 73^ Mostra internazionale d’Arte cinematografica di Venezia e alla Festa del Cinema di Roma, “Spes contra spem” propone le testimonianze incrociate di detenuti e operatori penitenziari della Casa di reclusione di Opera (Mi) e si compone d’immagini e interviste con detenuti condannati all’ergastolo, il direttore del carcere, agenti di polizia penitenziaria e il presidente del dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria Santi Consolo, che ha sottolineato più volte che “il problema non è tanto l’ergastolo quanto l’ergastolo ostativo, che uccide la speranza della libertà nella persona e ne annienta la volontà”.

Dalle testimonianze è emerso con chiarezza non solo un cambiamento interiore dei detenuti – nel loro modo di pensare, di sentire e di agire – ma anche la rottura esplicita con logiche e comportamenti del passato e una maggiore fiducia nelle istituzioni e la constatazione che l’istituzione carcere può rendere possibile il cambiamento e riconversione di persone detenute in persone autenticamente libere.

All’evento erano presenti, tra gli altri, i consiglieri regionali Stefania Batzella e Gian Paolo Andrissi e i garanti comunali dei detenuti d’Ivrea (To) Armando Michelizza e di Saluzzo (Cn) Bruna Chiotti.

(ANSA)

 

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Qui sotto, grazie a Radio Radicale, la registrazione video del dibattito dal titolo “Presentazione del Docufilm “Spes contra spem – Liberi dentro” di Ambrogio Crespi”, registrato a Torino venerdì 10 marzo 2017 alle ore 10:40.

Dibattito organizzato da Consiglio Regionale del Piemonte e Nessuno tocchi Caino.

Sono intervenuti: Bruno Mellano (garante delle persone sottoposte a misure restrittive della Regione Piemonte), Alberto di paola (studente Polo Universitario Le Vallette di Torino), Claudio Sarzotti (ordinario di Sociologia del Diritto all’Università di Torino), Rita Bernardini (presidente d’onore dell’Associazione Radicale “Nessuno tocchi Caino”), Sergio Segio (direttore dell’Associazione SocietàINformazione, direttivo “Nessuno Tocchi Caino”), Sergio D’Elia (segretario dell’Associazione Radicale “Nessuno Tocchi Caino”), Daniela Ruffino (vicepresidente del Consiglio Regionale del Piemonte).

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L’apertura dei lavori di Bruno Mellano, Garante dei diritti dei detenuti della Regione Piemonte

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L’intervento di Alberto di Paola, studente Polo Universitario Le Vallette di Torino, che ha letto il messaggio del Presidente del Consiglio Regionale del Piemonte Mauro Laus.

 

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L’intervento di apertura del prof. Claudio Sarzotti, ordinario di Sociologia del Diritto all’Università di Torino, presidente di Antigone Piemonte 

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L’intervento di Rita Bernardini, presidente d’onore dell’Associazione Radicale “Nessuno tocchi Caino”

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L’intervento di Sergio Segio, direttore dell’Associazione SocietàINformazione, direttivo “Nessuno Tocchi Caino”

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L’intervento di Sergio D’Elia, segretario di Nessuno Tocchi Caino

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L’intervento di Daniela Ruffino, vicepresidente del Consiglio Regionale del Piemonte

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L’intervento conclusivo di Claudio Sarzotti

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Le conclusioni di Bruno Mellano

sergiosegio@dirittiglobali.it

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