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Il potere disciplinare

Il potere e la disciplina nella storia della detenzione e del carcere

Laboratorio per il lavoro in isolamento del carcere di Millbank (1862) BIBLIOTECA FONDAZIONE EINAUDI TORINO
Distribuzione libri al carcere di Gorizia MUSEO CRIMINOLOGICO ROMA

Distribuzione libri al carcere di Gorizia MUSEO CRIMINOLOGICO ROMA

Con l’istituzione della prigione moderna all’inizio dell’800, la pena diventa qualcosa di molto più complesso che la mera sanzione del crimine: l’obiettivo è quello di formare il cittadino della società borghese.

Il potere disciplinare, che lì si definisce e si costituisce, si materializza in tre dispositivi principali: il lavoro, la scuola, la religione. Utensili per il lavoro, libri e paramenti sacri sono gli oggetti che materializzano tale strategia di disciplinamento esercitata nei confronti di individui che vengono considerati dai riformatori ottocenteschi come restii e inadatti al lavoro di fabbrica, analfabeti e bisognosi di accostarsi con maggior partecipazione alla pratica religiosa.

Ancora oggi, a distanza di quasi duecento anni dalle prime carceri moderne, quando si parla di trattamento penitenziario si fa riferimento a questi tre strumenti di intervento sulla condizione dell’uomo che sconta una pena.

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