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Silvio Pellico

Nasce il 25 giugno 1789 a Saluzzo, cittadina attualmente in provincia di Cuneo, secondogenito dell'agiato commerciante piemontese Onorato Pellico (1763-1838) e della savoiarda Margherita Tournier (1763-1837). Sia Silvio che i quattro fratelli ricevono un'educazione cattolica. Uno dei

Silvio Pellico

Nasce il 25 giugno 1789 a Saluzzo, cittadina attualmente in provincia di Cuneo, secondogenito dell’agiato commerciante piemontese Onorato Pellico (1763-1838) e della savoiarda Margherita Tournier (1763-1837). Sia Silvio che i quattro fratelli ricevono un’educazione cattolica. Uno dei suoi fratelli, Francesco, diventerà gesuita. Dopo gli studi a Pinerolo e a Torino, Silvio si reca in Francia, a Lione, per fare pratica nel settore commerciale con lo zio. Al rientro in Italia, nel 1809, si stabilisce con la famiglia a Milano; qui trova lavoro come insegnante di francese presso il collegio militare. Giovane entusiasta della poesia neoclassica, frequenta Vincenzo Monti e Ugo Foscolo legando in particolare con quest’ultimo. Comincia allora a scrivere, specialmente per il teatro, tragedie in versi di impianto classico, come Laodamia (1813) ed Eufemio di Messina.

Pellico e gran parte degli amici facevano parte della setta segreta dei cosiddetti “Federati”. Scoperti dalla polizia austriaca che era riuscita ad intercettare alcune lettere compromettenti di Maroncelli, il 13 ottobre 1820, Pellico, lo stesso Piero Maroncelli, Melchiorre Gioia e altri vennero arrestati. Da Milano Pellico fu condotto alla prigione dei Piombi di Venezia, e poi in quella dell’isola di Murano, dove rimase fino al 20 febbraio 1821. Romagnosi fu prosciolto dalle accuse. A Venezia venne letta pubblicamente il 21 febbraio 1821 la sentenza del celebreProcesso Maroncelli-Pellico.

I due imputati furono condannati alla pena di morte. Per entrambi, poi, la pena fu commutata: venti anni di carcere duro per Maroncelli, quindici per Pellico. A fine marzo i condannati vennero condotti nella fortezza austriaca di Spielberg. Partiti la notte fra il 25 e il 26 marzo, attraverso Udine e Lubiana giunsero alla prigione, situata a Brünn, l’odierna Brno, in Moravia. La dura esperienza carceraria costituì il soggetto del libro di memorie Le mie prigioni, scritto dopo la scarcerazione che ebbe grande popolarità ed esercitò notevole influenza sul movimento risorgimentale. Metternich ammise che il libro danneggiò l’Austria più di una battaglia persa. Pellico scrisse anche le Memorie dopo la scarcerazione, testo andato perduto.

Leggi l’intera biografia di Silvio Pellico su Wikipedia

 

info@museodellamemoriacarceraria.it

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