Rodolfo Morandi
Studioso di problemi economici, scrisse una Storia della grande industria italiana e fu direttore di collana per le Edizioni Corticelli. Esponente della sinistra socialista, aderì all'antifascismo e fu processato e condannato nel 1937 dal Tribunale speciale. Nel
Studioso di problemi economici, scrisse una Storia della grande industria italiana e fu direttore di collana per le Edizioni Corticelli. Esponente della sinistra socialista, aderì all’antifascismo e fu processato e condannato nel 1937 dal Tribunale speciale.
Nel 1938, gli fu dedicata la tessera del PSI, assieme ad Antonio Pesenti e a Sandro Pertini, prigionieri anche loro nelle carceri fasciste.
Durante la Seconda guerra mondiale prese parte alla Resistenza partigiana e fu membro influente del CLN, in rappresentanza dellebrigate Matteotti. Il 27 aprile 1945, in rappresentanza del PSIUP, fu nominato presidente del CLNAI (Comitato Nazionale di Liberazione Alta Italia), succedendo ad Alfredo Pizzoni.
Fu tra il dicembre 1945 e l’aprile 1946, segretario del Partito Socialista Italiano di Unità Proletaria, succedendo a Sandro Pertini.
Direttore della rivista “Socialismo” dal 1945, un anno dopo fu eletto deputato all’Assemblea Costituente tra le file del Partito Socialista Italiano di Unità Proletaria e fu Ministro dell’industria e del commercio dal 1946 al 1947. Favorevole all’alleanza con il Partito Comunista Italiano, sarà, dopo la scissione del PSIUP di Palazzo Barberini del gennaio 1947, influente vicesegretario nazionale del PSI agli inizi degli anni cinquanta.
Nella primavera del 1950 al congresso nazionale della Federazione giovanile socialista che si svolse a Modena, teorizzò l’adesione al leninismo come sviluppo del marxismo e come superamento della socialdemocrazia e del massimalismo. Morandi diede impulso alla nuova organizzazione capillare del PSI (nuclei di strada, di caseggiato, nuclei aziendali socialisti – i NAS -, ecc.) a partire dal Convegno nazionale di Roma (novembre 1950). Nel 1953 divenne senatore e durante la segreteria di Pietro Nenni fu vicesegretario del PSI.
Morì nell’estate del 1955 dopo aver enunciato al Congresso nazionale socialista di Torino svoltosi poco prima, la teoria dell’incontro tra le masse socialiste e cattoliche. Fu sostituito alla carica di senatore da Mario Grampa.
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